lunedì 13 giugno 2016

Teschi di cristallo LA LEGGENDA 2

Il Teschio Max
Negli anni Venti del Novecento riemerge in Guatemala il Teschio Max. Si racconta che sia stato regalato da uno sciamano maya a un guaritore tibetano, Norbu Chen, che lo ha poi regalato ai coniugi Carl JoAnn Parks, suoi attuali proprietari.
Il teschio è oggi a Houston, in Texas. Alcuni studiosi lo fanno risalire addirittura all'8000 a.C.




I coniugi Parks non si sono resi subito conto della natura del regalo ricevuto e, visto il suo aspetto inquietante, lo hanno tenuto chiuso in una scatola finché, anni dopo, non hanno visto una trasmissione televisiva che raccontava del teschio Mitchell-Hedges: da allora lo espongono e partecipano a convegni e talk show per parlarne.
La signora Parks sostiene di essere riuscita a entrare in comunicazione telepatica con il teschio, il quale avrebbe comunicato di chiamarsi Max.
Già nelle antichità furono riconosciute al cristallo proprietà spirituali , in Egitto ai defunti veniva situato in fronte il “terzo occhio” che doveva servire al’Anima di vedere le strade per l’eternità, il terzo occhio era appunto di quarzo cristallino.
Riconosciuto come simbolo Azteco della Morte,ma anche di Rinascita ,ancora oggi si crede ai suoi poteri mistici, in teoria quello ritrovato da Mitchell dovrebbe essere uno dei 13 teschi di cristallo presenti nel mondo e che una volta radunati  prevederanno  il destino dell’umanità. Oggi,come in passato,il cristallo è sempre stato uno dei minerali prediletti  da tutti coloro che hanno a che fare con la magia, veggenti e sensitivi utilizzano ancora oggi  il cristallo di rocca purissimo per le loro sfere, ma anche per amuleti e pendoli.
Le proprieta’ del cristallo
A livello molecolare, il cristallo si forma sotto intensa pressione e calore. Il cristallo di quarzo, in particolare, è dotato di polarità negativa e positiva come una batteria e risponde alla luce e all’elettricità. Ha un’unica struttura che implica torsione, o spiralità delle catene ad elica di tetraedri silicei. Durante la sua “crescita”, ogni tetraedro ruota di 120 gradi. Un cristallo di quarzo completamente formato è un esagono che termina con una punta acuta. La forma geometrica e la chiarezza di queste pietre danno loro una qualità estetica che la gente apprezza come gemme o, se abbastanza grandi, come solitari o oggetti artistici.
Sembra anche che il cristallo di quarzo sia una sostanza naturale molto elastica e risonante, con una larga gamma di proprietà e usi.
In termini metafisici, le sfere di cristallo di rocca o “palle di cristallo” erano usate come strumenti di divinazione e nel medioevo perfino per la diagnostica delle malattie. Come ben sappiamo erano – e sono – usate anche per prevedere il futuro.
Il più famoso pezzo di cristallo inciso è indubbiamente il teschio di cristallo “Mitchell-Hedges“.
Le analisi Hewlett-Packard
spedito al laboratorio della Hewlett-Packard; il risultato, oltre a destare grande sorpresa, avrebbe portato ad un grande enigma… I tecnici del laboratorio immersero il cranio in una soluzione di alcool benzilico, quindi lo fecero passare sotto la luce. Da questo test conclusero che il cranio e la mandibola facevano parte dello stesso blocco di quarzo. Ma ciò che li sorprese fu che cranio e mandibola erano stati incisi senza badare all’asse naturale del cristallo (questa strategia previene le fratture durante il processo di incisione). Conclusero pertanto che chiunque avesse fatto quel teschio di cristallo aveva dei metodi che aggiravano il problema.
La successiva informazione sbalorditiva che appresero dal teschio fu che il fabbricante non aveva usato utensili metallici per sagomarlo… Infatti, non riuscirono a trovare la benché minima traccia della tecnica usata, nemmeno sottoponendolo alle più sofisticate analisi microscopiche in grado di rilevare le più moderne tecnologie di lavorazione. Ovviamente, ciò fece emergere la questione di “come” il teschio fosse stato sagomato e lucidato con tale perfezione.
Il quarzo ha una gravità specifica di 2.5 e una durezza (scala Mohs) di 7 che nel caso del diamante arriva a 10, il che lo rende più duro del metallo. Non sarebbe per niente facile creare un teschio di cristallo neanche usando degli strumenti moderni, ma è davvero molto difficile immaginare come qualcuno, in possesso di tecniche primitive, possa aver fatto un lavoro come quello.
Secondo quanto gli scienziati sanno a proposito della fine della civiltà Maya, il teschio dovrebbe essere stato fatto più di mille anni fa…
Gli antropologi considerano che i Maya fossero un popolo dell’Età della Pietra; dunque, se furono loro a foggiare il teschio, con quali metodi ci riuscirono?
Studiando attentamente la superficie,si scoprirono microscopiche tracce di segni vicino alle parti curve. quindi  il teschio doveva essere stato prima di tutto cesellato meticolosamente in una forma grezza, probabilmente usando dei diamanti. Ma da dove avrebbero preso i diamanti, i Maya?
Si pensò anche che per dare una forma sempre migliore avessero usato ripetute applicazioni di acqua e sabbia di cristallo siliconato. Effettivamente, avrebbero potuto ottenere davvero quel risultato, usando i metodi di Dorland… Tuttavia, c’era un grande problema in questo scenario: il tempo. Stimò che ci sarebbero voluti quasi 300 anni di laboratorio per usare sul teschio le sue tecniche.
È difficile immaginare che la lavorazione del teschio si fosse tramandata di generazione in generazione per tutto quel tempo! L’unica alternativa era che i suoi creatori avessero usato metodi oggi perduti.
Ma questo era solo l’inizio dei misteri legati al teschio…
Fu scoperto che le ossa arcuate che si estendono lungo i lati e la fronte del cranio erano accuratamente separate dal pezzo di cristallo, in modo da funzionare come tubicini… mediante dei princìpi simili a quelli dei moderni ottici. In definitiva, essi incanalano la luce dalla base del teschio fino alle cavità orbicolari, che sono lenti concave miniaturizzate in grado di trasferire dentro al cranio la luce, anche in caso questa provenisse da una sorgente sottostante.
All’interno del teschio è stato trovato un allineamento di prismi e dei minuscoli tunnel luminosi che esaltano e illuminano eventuali oggetti sottostanti.
Dorland condusse anche una serie di particolari esperimenti per vedere cosa succedeva quando un fascio di luce veniva fatto passare attraverso la parte inferiore del teschio. Riferì: “Si accende come se prendesse fuoco”.
 
Uno dei cristallografi della Hewlett-Packard sommò tutti i misteri del teschio di Mitchell-Hedges dicendo:“Quella cosa non dovrebbe esistere”.

Altri teschi di cristallo si trovano in varie parti del mondo in mano a collezionisti privati, mentre alcuni sono stati acquistati dai più importanti musei del mondo. Come tutte le anomalie storiche o i manufatti enigmatici, questi teschi di cristallo sono stati al centro della controversia internazionale.

Il “Museo dell’Uomo” (Museum of Man) di Londra ne aveva uno in mostra, ma da quando lo hanno rimosso, viene tenuto in magazzino. Anche il Museo dell’Uomo di Parigi ne aveva uno che veniva chiamato “Teschio Azteco”, ma anche quello manca dall’esposizione da un pezzo.

F.R. Nocerino, uno dei massimi esperti mondiali sui teschi di cristallo, entrò in possesso di un teschio di cristallo di dimensione umana, proprio mentre stava aiutando a localizzare una città perduta nel Messico meridionale. Pesava quasi 6 Kg ed era scavato da un blocco di cristallo chiaro.

Una delle maggiori controversie su questo teschio fu concentrata sulla sua autenticità.
Il processo usato per determinare se un teschio è stato fatto in tempi antichi o moderni è molto sofisticato e solo una ristretta selezione ne è stata sottoposta. Nel 1996 la BBC, in associazione con il “British Museum” e la “Everyman Productions”, sottopose un gruppo di teschi di cristallo al test di autenticità durante le riprese di un documentario.
Venne anche aggiunta una copia di ogni teschio, e dopo furono sottoposti a un microscopio elettronico per esaminare i minuscoli segni lasciati dall’incisione.

Gli esperti riuscirono a distinguere gli strumenti e i metodi di lucidatura usati, analizzando semplicemente quelle minuscole tracce che sono invisibili a occhio nudo ma che vengono individuate dal sofisticato microscopio.

Mr. Nocerino portò il suo teschio e un altro partecipante privato, Jo Ann Parks, portò un teschio che aveva ricevuto dal guaritore tibetano Norbu Chen. Anche i musei di Londra e di Parigi portarono i loro teschi. I musei declinarono poi di commentare i risultati; comunque, gli esperti delle antichità rivelarono che i loro teschi erano di origine abbastanza moderna, ragion per cui li tolsero dalle loro esposizioni.

Invece, fu determinato che i due teschi in mano ai privati avevano almeno 5000 anni!
Chiunque abbia familiarità con le antichità del Mesoamerica avrà capito immediatamente quanto fantastica sia stata una scoperta del genere. Secondo gli scienziati, infatti, la più antica civiltà del Messico, quella Olmeca, ha solo circa 3000 anni… dunque, “chi” creò questo sofisticata e imbarazzante opera d’arte, che forse avrebbe potuto essere anche un oggetto oracolare?

Non c’è dubbio che il cristallo abbia molte proprietà utili e potenti che possono essere utilizzate in molti modi diversi. Nel nostro mondo materialistico abbiamo focalizzato di usarlo tecnologicamente.

Ma se può immagazzinare, amplificare e trasmettere onde radio ed elettromagnetiche, forse il cristallo può fare lo stesso anche per il pensiero umano e altre energie sottili.
Il cervello umano produce piccoli, tuttavia misurabili, impulsi elettrici. Il teschio di cristallo avrebbe potuto essere concepito e utilizzato come amplificatore per la trasmissione mediante onde, proprio come si utilizzavano i cristalli nelle prime radio (il principio è cresciuto nella scienza applicata e sembrerebbe che i nostri antenati lo avessero capito).
Molte persone che hanno passato del tempo alla presenza dei teschi di cristallo riferiscono che producono strani fenomeni…

Il personale del museo di Londra dichiarò un giorno che il teschio si sarebbe mosso da solo inaspettatamente.

Frank Dorland dichiarò che il teschio “Mitchell-Hedges” passerebbe dall’assoluta chiarezza e luminosità, al torbido e scuro.

Altri, che hanno meditato in presenza dei teschi, dichiarano di essere stati testimoni di scene storiche svelate ai loro increduli occhi, incluso il collasso e l’inabissamento di un’isola.

Nessuno crede che tutti i segreti dei teschi di cristallo siano ancora stati svelati, tuttavia i loro misteri stanno lentamente venendo alla luce. E forse siamo davvero sul punto di scoprire il vero scopo di questa antica tecnologia.

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