Nostra Signora della Concezione dei Cappuccini, è una chiesa
di Roma situata al nr. 27 di via Veneto, fatta costruire nei pressi di Palazzo
Barberini da papa Urbano VIII, in onore di suo fratello Antonio Barberini che
faceva parte dell'ordine dei Cappuccini, la cui tomba è tuttora conservata
all'interno della chiesa di fronte all'altare maggiore.
Importanti pitture ne adornano le cappelle, come l'Arcangelo
Michele che caccia Lucifero di Guido Reni, la Natività di Giovanni Lanfranco,
il San Francesco riceve le stimmate, del Domenichino, la Trasfigurazione di
Mario Balassi. Nella sagrestia è conservato un San Francesco in preghiera,
recentemente attribuito a Caravaggio. La volta venne affrescata nel 1796 dal
pittore neoclassico Liborio Coccetti, con il tema dell'assunzione della Vergine
Maria.
Ma l'attrattiva
principale della chiesa è sicuramente la cripta-ossario decorata con le ossa di
circa 4000 frati cappuccini, raccolti tra il 1528 ed il 1870 dal vecchio
cimitero dell'ordine dei Cappuccini, che si trovava nella chiesa di Santa Croce
e Bonaventura dei Lucchesi, nei pressi del Quirinale. La cripta è divisa in cinque
piccole cappelle dove si trovano anche alcuni corpi interi di alcuni frati
mummificati con indosso le vesti tipiche dei frati Cappuccini.
All'ingresso della cripta sta scritto su una targa:
« Quello che voi
siete noi eravamo; quello che noi siamo voi sarete. »
La scelta di decorare la cripta con le ossa, che potrebbe
apparire lugubre e macabra, è in realtà un modo di esorcizzare la morte e di
sottolineare come il corpo non sia che un contenitore dell'anima, e in quanto
tale una volta che essa l'ha abbandonato il contenitore si può riutilizzare in
altro modo.
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