Il Teschio Max
Negli anni Venti del Novecento riemerge
in Guatemala il Teschio Max. Si racconta che sia stato regalato da
uno sciamano maya a un guaritore tibetano, Norbu Chen, che lo ha
poi regalato ai coniugi Carl e JoAnn Parks,
suoi attuali proprietari.
Il teschio è oggi a Houston, in Texas. Alcuni studiosi lo fanno
risalire addirittura all'8000 a.C.
I coniugi Parks non si sono resi subito conto della natura del regalo ricevuto
e, visto il suo aspetto inquietante, lo hanno tenuto chiuso in una
scatola finché, anni dopo, non hanno visto una trasmissione televisiva che
raccontava del teschio Mitchell-Hedges: da allora lo espongono e
partecipano a convegni e talk show per parlarne.
La signora Parks sostiene di essere riuscita a entrare in comunicazione
telepatica con il teschio, il quale avrebbe comunicato di chiamarsi Max.
Già nelle antichità furono riconosciute al cristallo
proprietà spirituali , in Egitto ai defunti veniva situato in fronte il “terzo
occhio” che doveva servire al’Anima di vedere le strade per l’eternità, il
terzo occhio era appunto di quarzo cristallino.
Riconosciuto come simbolo Azteco della Morte,ma
anche di Rinascita ,ancora oggi si crede ai suoi poteri mistici, in teoria
quello ritrovato da Mitchell dovrebbe essere uno dei 13 teschi di
cristallo presenti nel mondo e che una volta radunati
prevederanno il destino dell’umanità. Oggi,come in passato,il
cristallo è sempre stato uno dei minerali prediletti da tutti coloro che
hanno a che fare con la magia, veggenti e sensitivi utilizzano ancora oggi
il cristallo di rocca purissimo per le loro sfere, ma anche per amuleti e
pendoli.
Le proprieta’ del cristallo
A livello molecolare, il cristallo si forma sotto intensa
pressione e calore. Il cristallo di quarzo, in particolare, è dotato di
polarità negativa e positiva come una batteria e risponde alla luce e
all’elettricità. Ha un’unica struttura che implica torsione, o spiralità delle
catene ad elica di tetraedri silicei. Durante la sua “crescita”, ogni tetraedro
ruota di 120 gradi. Un cristallo di quarzo completamente formato è un esagono
che termina con una punta acuta. La forma geometrica e la chiarezza di
queste pietre danno loro una qualità estetica che la gente apprezza come gemme
o, se abbastanza grandi, come solitari o oggetti artistici.
Sembra anche che il cristallo di quarzo sia una sostanza
naturale molto elastica e risonante, con una larga gamma di proprietà e usi.
In termini metafisici, le sfere di cristallo di rocca o
“palle di cristallo” erano usate come strumenti di divinazione e nel medioevo
perfino per la diagnostica delle malattie. Come ben sappiamo erano – e sono –
usate anche per prevedere il futuro.
Il più famoso pezzo di cristallo inciso è indubbiamente il
teschio di cristallo “Mitchell-Hedges“.
Le analisi Hewlett-Packard
spedito al laboratorio della Hewlett-Packard; il risultato,
oltre a destare grande sorpresa, avrebbe portato ad un grande enigma… I
tecnici del laboratorio immersero il cranio in una soluzione di alcool
benzilico, quindi lo fecero passare sotto la luce. Da questo test conclusero
che il cranio e la mandibola facevano parte dello stesso blocco di quarzo. Ma
ciò che li sorprese fu che cranio e mandibola erano stati incisi senza badare
all’asse naturale del cristallo (questa strategia previene le fratture durante
il processo di incisione). Conclusero pertanto che chiunque avesse fatto quel
teschio di cristallo aveva dei metodi che aggiravano il problema.
La successiva informazione sbalorditiva che appresero dal
teschio fu che il fabbricante non aveva usato utensili metallici per sagomarlo…
Infatti, non riuscirono a trovare la benché minima traccia della tecnica usata,
nemmeno sottoponendolo alle più sofisticate analisi microscopiche in grado di
rilevare le più moderne tecnologie di lavorazione. Ovviamente, ciò fece
emergere la questione di “come” il teschio fosse stato sagomato e lucidato con
tale perfezione.
Il quarzo ha una gravità specifica di 2.5 e una durezza
(scala Mohs) di 7 che nel caso del diamante arriva a 10, il che lo rende più
duro del metallo. Non sarebbe per niente facile creare un teschio di
cristallo neanche usando degli strumenti moderni, ma è davvero molto difficile
immaginare come qualcuno, in possesso di tecniche primitive, possa aver fatto
un lavoro come quello.
Secondo quanto gli scienziati sanno a proposito della fine
della civiltà Maya, il teschio dovrebbe essere stato fatto più di mille anni
fa…
Gli antropologi considerano che i Maya fossero un popolo
dell’Età della Pietra; dunque, se furono loro a foggiare il teschio, con quali
metodi ci riuscirono?
Studiando attentamente la superficie,si scoprirono
microscopiche tracce di segni vicino alle parti curve. quindi il teschio doveva essere stato prima di tutto
cesellato meticolosamente in una forma grezza, probabilmente usando dei
diamanti. Ma da dove avrebbero preso i diamanti, i Maya?
Si pensò anche che per dare una forma sempre migliore
avessero usato ripetute applicazioni di acqua e sabbia di cristallo siliconato.
Effettivamente, avrebbero potuto ottenere davvero quel risultato, usando i
metodi di Dorland… Tuttavia, c’era un grande problema in questo scenario: il
tempo. Stimò che ci sarebbero voluti quasi 300 anni di laboratorio per usare
sul teschio le sue tecniche.
È difficile immaginare che la lavorazione del teschio si
fosse tramandata di generazione in generazione per tutto quel tempo! L’unica
alternativa era che i suoi creatori avessero usato metodi oggi perduti.
Ma questo era solo l’inizio dei misteri legati al teschio…
Fu scoperto che le ossa arcuate che si estendono lungo i
lati e la fronte del cranio erano accuratamente separate dal pezzo di
cristallo, in modo da funzionare come tubicini… mediante dei princìpi simili a
quelli dei moderni ottici. In definitiva, essi incanalano la luce dalla base
del teschio fino alle cavità orbicolari, che sono lenti concave miniaturizzate
in grado di trasferire dentro al cranio la luce, anche in caso questa
provenisse da una sorgente sottostante.
All’interno del teschio è stato trovato un allineamento di
prismi e dei minuscoli tunnel luminosi che esaltano e illuminano eventuali
oggetti sottostanti.
Dorland condusse anche una serie di particolari esperimenti
per vedere cosa succedeva quando un fascio di luce veniva fatto passare
attraverso la parte inferiore del teschio. Riferì: “Si accende come se
prendesse fuoco”.
Uno dei cristallografi della Hewlett-Packard sommò tutti i
misteri del teschio di Mitchell-Hedges dicendo:“Quella
cosa non dovrebbe esistere”.
Altri teschi di cristallo si trovano in varie parti del mondo in mano a
collezionisti privati, mentre alcuni sono stati acquistati dai più importanti
musei del mondo. Come tutte le anomalie storiche o i manufatti enigmatici,
questi teschi di cristallo sono stati al centro della controversia
internazionale.
Il “Museo dell’Uomo” (Museum of Man) di Londra ne aveva uno
in mostra, ma da quando lo hanno rimosso, viene tenuto in magazzino. Anche
il Museo dell’Uomo di Parigi ne aveva uno che veniva chiamato “Teschio Azteco”,
ma anche quello manca dall’esposizione da un pezzo.
F.R. Nocerino, uno dei massimi esperti mondiali sui teschi
di cristallo, entrò in possesso di un teschio di cristallo di dimensione umana,
proprio mentre stava aiutando a localizzare una città perduta nel Messico
meridionale. Pesava quasi 6 Kg ed era scavato da un blocco di cristallo chiaro.
Una delle maggiori controversie su questo teschio fu
concentrata sulla sua autenticità.
Il processo usato per determinare se un teschio è stato
fatto in tempi antichi o moderni è molto sofisticato e solo una ristretta
selezione ne è stata sottoposta. Nel 1996 la BBC, in associazione con il
“British Museum” e la “Everyman Productions”, sottopose un gruppo di teschi di
cristallo al test di autenticità durante le riprese di un documentario.
Venne anche aggiunta una copia di ogni teschio, e dopo
furono sottoposti a un microscopio elettronico per esaminare i minuscoli segni
lasciati dall’incisione.
Gli esperti riuscirono a distinguere gli strumenti e i
metodi di lucidatura usati, analizzando semplicemente quelle minuscole tracce
che sono invisibili a occhio nudo ma che vengono individuate dal sofisticato
microscopio.
Mr. Nocerino portò il suo teschio e un altro partecipante
privato, Jo Ann Parks, portò un teschio che aveva ricevuto dal guaritore
tibetano Norbu Chen. Anche i musei di Londra e di Parigi portarono i loro
teschi. I musei declinarono poi di commentare i risultati; comunque, gli
esperti delle antichità rivelarono che i loro teschi erano di origine
abbastanza moderna, ragion per cui li tolsero dalle loro esposizioni.
Invece, fu determinato che i due teschi in mano ai privati
avevano almeno 5000 anni!
Chiunque abbia familiarità con le antichità del Mesoamerica
avrà capito immediatamente quanto fantastica sia stata una scoperta del genere.
Secondo gli scienziati, infatti, la più antica civiltà del Messico, quella
Olmeca, ha solo circa 3000 anni… dunque, “chi” creò questo sofisticata e
imbarazzante opera d’arte, che forse avrebbe potuto essere anche un oggetto
oracolare?
Non c’è dubbio che il cristallo abbia molte proprietà utili
e potenti che possono essere utilizzate in molti modi diversi. Nel nostro mondo
materialistico abbiamo focalizzato di usarlo tecnologicamente.
Ma se può immagazzinare, amplificare e trasmettere onde
radio ed elettromagnetiche, forse il cristallo può fare lo stesso anche per il
pensiero umano e altre energie sottili.
Il cervello umano produce piccoli, tuttavia misurabili,
impulsi elettrici. Il teschio di cristallo avrebbe potuto essere concepito e
utilizzato come amplificatore per la trasmissione mediante onde, proprio come
si utilizzavano i cristalli nelle prime radio (il principio è cresciuto nella
scienza applicata e sembrerebbe che i nostri antenati lo avessero capito).
Molte persone che hanno passato del tempo alla presenza dei
teschi di cristallo riferiscono che producono strani fenomeni…
Il personale del museo di Londra dichiarò un giorno che il
teschio si sarebbe mosso da solo inaspettatamente.
Frank Dorland dichiarò che il teschio “Mitchell-Hedges” passerebbe
dall’assoluta chiarezza e luminosità, al torbido e scuro.
Altri, che hanno meditato in presenza dei teschi, dichiarano
di essere stati testimoni di scene storiche svelate ai loro increduli occhi,
incluso il collasso e l’inabissamento di un’isola.
Nessuno crede che tutti i segreti dei teschi di cristallo
siano ancora stati svelati, tuttavia i loro misteri stanno lentamente venendo
alla luce. E forse siamo davvero sul punto di scoprire il vero scopo di questa
antica tecnologia.